IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao Sergio,
come stai? Come sai, sono la prima a considerare la politica estera fondamentale, ma quando si è alla guida di un Paese, non può diventare l’unica cosa di cui ci si occupa. In Italia sono tanti i problemi. Uno dei principali riguarda la sanità. Il governo può festeggiare, in questo senso, di aver raggiunto l’obiettivo europeo della Missione Salute del PNRR che prevedeva entro il 2024 l’attivazione di 480 Centrali Operative Territoriali, che sono strutture che servono a migliorare il coordinamento tra ospedali, medici di famiglia e servizi sociali. Peccato che rispettare le scadenze non basti e questo risultato è una rimodulazione rispetto all’obiettivo iniziale di 600 e poi c’è un’altra grande criticità: l’operatività di questi centri è ostacolati da una grave carenza di infermieri. La carenza di medici e infermieri sta mettendo a dura prova la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale, tra stipendi miseri, turni massacranti e rischi di aggressioni, eppure non sembra che il governo Meloni se ne stia occupando. La presidente Meloni vola invece in Arabia Saudita, a stringere accordi con un Paese che sempre criticato aspramente, seduta a gambe incrociate a bere il te di fianco a bin Salman, mentre offre la politica estera italiana a Trump. L’Arabia Saudita è infatti uno dei principali alleati americani in chiave anti-Iran. La premier sovranista dunque si appiattisce sugli Stati Uniti e firma accordi con l’Arabia Saudita riguardo a settori strategici come la difesa e l’energia; sarebbe bello che chiarisse che questo accordo non sancirà un rapporto di dipendenza dal regime. Un altro problema che Meloni finge di non vedere riguarda Salvini e i ritardi dei treni. Durante la scorsa settimana abbiamo assistito a scene ridicole, in cui il ministro si dichiarava contento della situazione ferroviaria italiana e che i ritardi sono contenuti rispetto agli altri paesi europei. Salvini non affronta il grande problema dei ritardi che si abbattono sui pendolari quotidianamente, ma va avanti cercando di trovare un colpevole per non assumersi responsabilità: prima sono “gli zingari”, poi gli anarchici, poi chi ruba il rame o gli attentati terroristici. Ma non è solo sui trasporti che la premier non si si fa sentire. Meloni poi non si occupa nemmeno della coppia Nordio - Piantedosi, che ancora una volta si incarta nella gestione degli arresti e nel rapporto con la polizia, come abbiamo visto nel caso del rimpatrio di Almasri. Questa settimana Piantedosi verrà in aula a riferire, vedremo, magari ci sorprenderà. Chi invece non ci sorprende mai è la ministra Santanché, che nonostante il rinvio a giudizio sulle false comunicazioni sociali, “non vede le condizioni per lasciare”. Un altro problema per la Presidente del Consiglio, che su questo invece non si sbilancia nella difesa, ma nemmeno nell’attacco e dichiara addirittura di non avere le idee chiare.
Nessun commento:
Posta un commento